Cratone Amazzonico
Il cratone Amazzonico è una provincia geologica situata nel Sud America che occupa una vasta porzione della parte centrale, settentrionale e orientale del continente. Lo scudo della Guiana e lo scudo del Brasile centrale (o scudo del Guaporé) costituiscono rispettivamente la porzione settentrionale e meridionale geologicamente esumata del cratone.
Tra i due scudi è posizionato il bacino sedimentario amazzonico, una zona di debolezza all'interno del cratone. Cratoni più piccoli costituiti da rocce del Precambriano sono il cratone del Río de la Plata e il cratone del São Francisco, che si trovano a est.
Il cratone del Río Apa, sul confine tra Paraguay e Brasile, è considerato essere probabilmente solo la parte meridionale del cratone Amazzonico.[1] Le rocce del Río Apa furono deformate durante l'orogenesi Sunsás.[2]
Alcuni autori ritengono che l'orogenesi sveco-norvegese avvenuta in Fennoscandia tra il tardo Mesoproterozoico e l'inizio del Neoproterozoico, potrebbe essere stata causata da una collisione continentale tra l'Amazzonia e la Baltica.[3] Rimane aperta la questione se il terrane di Telemarkia in Norvegia sia derivato dal cratone Amazzonico, ma questa possibilità non implica necessariamente che ci sia stata una collisione continentale.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Marta S.M. Mantovani e Benjamin B. de Brito Neves, The Paranapanema Lithospheric Block: Its Nature and Role in the Accretion of Gondwana, in Claudio Gaucher, Alcides Sial e Galen Haverson (a cura di), Neoproterozoic-Cambrian tectonics, global change and evolution: a focus on south western Gondwana, Elsevier, 2010, p. 258, DOI:10.1016/S0166-2635(09)01619-3.
- ^ E. Tohver, R.I.F. Trindade, G.F. Solum, C.M. Hall, C. Riccomini e A.C. Nogueira, Closing the Clymene ocean and bending a Brasiliano belt: Evidence for the Cambrian formation of Gondwana, southeast Amazon craton, in Geology, vol. 38, 2010, pp. 267–270, DOI:10.1130/G30510.1.
- ^ Trond Slagstad, Nick M. W. Roberts, Rogens Markens, Torkil Røhr e Henrik Schiellerup, A non-collisional, accretionary Sveconorwegian orogen, in Terra Nova, vol. 25, 2013, pp. 30–37, DOI:10.1111/ter.12001.
- ^ Bernard Bingen, Øystein Nordgulen e Giulio Viola, A four-phase model for the Sveconorwegian orogeny, SW Scandinavia, in Norwegian Journal of Geology, vol. 88, 2008, pp. 43–72.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- George Zandt, Orogenic Systems: The Andes, su geo.arizona.edu, University of Arizona, Spring 2002 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2015).